domenica 15 novembre 2009

IL GENE DELL'OMICIDIO

Una notizia apparsa alcune settimane fà dal quotidiano francese Libèration mi ha particolarmente colpito e diciamo pure inquietato..
Esiste il gene dell'omicidio?....
Parrebbe di sì, leggendo la notizia che la Corte d'Appello di Trieste ha concesso una riduzione di pena ad un assassino di origine algerina, invocando una cosidetta "vulnerabilità genetica " che lo predisporrebbe ad un comportamento aggressivo.
Un autentica novità in Italia, paese già di suo molto garantista...
Condannato a 9 anni e due mesi di prigione per aver accoltellato un colombiano di 32 anni, a Udine, nel Marzo 2007, il magrebino ha visto la sua pena ridotta di un anno dopo essersi sottoposto ad una innovativa analisi del DNA....è stata scoperta nel soggetto una serie di geni che lo predisporrebbero a dar prova di aggressività qualora fosse provocato o escluso socialmente"...
Quindi, riassumendo, il retaggio sociale unito, cosa inedita in Italia, al suo "patrimonio genetico" sono stati riconosciuti come circostanze attenuanti dalla Corte d'Assise che, applicando in maniera inedita l'articolo 62 del Codice Penale Italiano, che definisce le circostanze attenuanti, i giudici hanno considerato che la reazione violenta dell'accusato è stata " scatenata dallo sradicamento causato dalla necessità di conciliare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modo di vivere occidentale" e, sopratutto è stata esarcebata da alcuni elementi del suo patrimonio genetico che, secondo numerose ricerche internazionali, aumentano in maniera significativa il rischio di sviluppare un comportamento aggressivo impulsivo.
Un eredità socio-biologica che giustifica quindi, secondo la corte, una riduzione di pena di un anno.
Tralasciando gli aspetti culturali dell'accusato, peraltro vivente in un paese laico, direi che la decisione della Corte d'Assise è un no-sense, sia scientifico che prettamente sociale...
Gli studi scientifici su cui si basa la motivazione non vedo in che maniera possano provare una vera relazione causa-effetto, essendo sicuramente stati fatti su grande scala, quindi su basi statistiche...non vedo come possono predire un particolare comportamento violento in un singolo individuo che compare davanti ad un Tribunale!!
Dal punto di vista sociale invece se si prendesse come realtà inconfutabile l'esistenza di questo gene dell'omicidio, l'accusato dovrebbe avere una pena maggiore, proprio perchè scientificamente accertata la sua pericolosità....
E' come dire...abbiamo un rapinatore da condannare, ma visto che geneticamente è portato a commettere questo tipo di reato gli riduciamo la pena!!!

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