domenica 15 novembre 2009

L'ESTETICA DEL "BRUTTO"...

Sembrerebbe un controsenso, ma ai nostri giorni, tra tecnologie applicate, ricerche farmacologiche sempre più avanzate, condotte di vita che rendono sempre più attente le persone al culto del "salutistico", molta gente finisca poi per abbruttirsi, sia fisicamente che sopratutto psicologicamente..
Ora, sia chiaro, il concetto stesso di "brutto" come quello di "bello" è sempre inteso in maniera molto personale e si differenzia, anche di parecchio, tra le varie culture.
Quello che traspare oggi nel nostro modo e stile di vivere all'occidentale è una costante ed alle volte parossistica ricerca di regole di vita che alla lunga producono un effetto boomerang..
Il proliferare di centri estetici, palestre, centri terapeutici e via dicendo, porta le persone ad assumere atteggiamenti e modi di vita che molto spesso li rende "brutti" nei confronti degli altri..
se non proprio brutti, rende queste persone una sorta di "NO" continuo....
NO ai cibi ed alle bevande di un certo tipo...
NO a certi tipi di Ristoranti
NO a certe condotte di vita....etc...
Non si mette in dubbio, ci mancherebbe, che una vita sana ed una corretta alimentazione faccia bene e sia di aiuto, ma quando questa ricerca diventa un opera di autosadismo continuo, nel tempo diventa un ostacolo, sia verso gli altri che verso se stessi...
Ed ecco quindi sopraggiungere ansie, stress di vario tipo, dipendenze, crisi di nervi, esaurimenti, o meglio, pseudoesaurimenti...questi malesseri, veri o presunti che siano, portano ad assumere farmaci o psicofarmaci che non possono che portare ad un lento e costante abbruttimento dell'individuo..
Si dice che uno dei principali motivi di queste fughe dalla realtà sia dovuto ad una perdita di valori esistenziali...
Può essere, del resto non dimentichiamoci che, sopratutto in città, ma anche nei paesi ed in zone rurali, si assiste sempre più frequentemente ad un abbandono quasi totale di un certo modello di lavoro manuale..
Non si suda più, se non nelle palestre o nelle saune...e questo è deleterio.
Ci si deve rendere conto che una migliore condizione di vita, perchè migliore possa essere, deve accompagnarsi ad un corretto modello comportamentale...
Il fare fatica fisica nel lavoro, non deve esser'visto quasi come un tabù, ma deve entrare in maniera armonica nella nostra vita giornaliera.
Solo in questo modo, alla lunga, ci si sentirà veramente "belli"...sia esteriormente che dentro se stessi, che è poi l'aspetto più importante.

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